È dal 1970 che il Comune di Acqui Terme ospita, durante il periodo estivo, una mostra antologica dedicata ogni anno ad uno dei maggiori esponenti della pittura del ‘900. Dopo una serie di grandi nomi, tra cui Morandi, Casorati, De Pisis, Licini, Soffici, l’edizione 2014 tocca a Ugo Nespolo.

Curata dall’architetto Adolfo Francesco Carozzi, la mostra aprirà sabato 19 luglio nelle storica sede del Palazzo del Liceo Saracco, dove sarà possibile visitare una panoramica scelta di opere dell’artista italiano fino al prossimo 24 agosto.
Attivo dagli anni ’60, con un inizio influenzato dalla Pop Art legato al soggiorno newyorkese, Nespolo milita principalmente negli ambienti concettuali e poveristi italiani. All’arte povera, soprattutto all’esperienza di Michelangelo Pistoletto, è senza dubbio da ricondurre il concetto di un’arte che si intreccia in tutto e per tutto alla vita quotidiana. Nespolo affronta questa presenza in modo ludico, giocando in primo luogo con le forme, ma anche con i colori e soprattutto con materiali e supporti: le opere esposte testimoniano la poliedricità dell’artista nei mezzi d’espressione, il divertimento nello sperimentare tecniche e materiali differenziati (oltre a pitture ad olio saranno esposte piccole sculture, fotografie ed opere a tecnica mista). L’oggetto, centro nevralgico della sua ricerca, viene estratto da suo contesto comune per creare un’immagine artistica. Come spiega il curatore, l’architetto Carozzi, che già da tre anni si occupa delle antologiche di Acqui, “il titolo della mostra “Le stanze dell’immagine” è stato scelto perché Ugo Nespolo ha sempre fatto dell’immagine il centro della propria attività artistica. Un’immagine che ha trasferito in opere d’arte tradizionalmente intese, come i quadri, ma anche in molte altre attività a cui si è dedicato, quali il design, la fotografia e la pubblicità”.

Recording device (1989), 65x50x35 x Ancora

Recording device (1989), 65x50x35 x Ancora

Fin dagli inizi della sua carriera Nespolo inizia a confrontarsi con un altro importante medium, a cui questa antologica vuole dare particolare rilievo: il cinema. Delle tre “sale dell’immagine”, una sarà appositamente allestita per la visione dei film realizzati dall’artista fin dal 1966. Come sottolinea Carozzi, i 22 film diretti e realizzati dall’artista, lo vedono impegnato come regista, direttore della fotografia e in alcuni casi anche come protagonista. Spesso i soggetti principali delle sue riprese erano tuttavia i colleghi, artisti come Pistoletto, Baj, Boetti o Lucio Fontana, raccontati nel momento della creazione o comunque a contatto con le loro opere.
Questa innovativa sezione della mostra permetterà quindi ai visitatori di scoprire un ramo parallelo e meno conosciuto del percorso artistico di Nespolo, tuttavia perfettamente integrato e coerente con il resto della sua produzione, regalando una visione completa della carriera di questo eccentrico artista, dalla metà degli anni ’60 fino alle sue sperimentazione più recenti.

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