L’Archivio Alighiero Boetti nasce a Roma nel 1995 dall’iniziativa congiunta delle due famiglie dell’artista. Dal 2002, la vedova Boetti, Caterina Raganelli Boetti, decide di separarsi dall’istituzione per fondare la Fondazione Alighiero e Boetti.

Anne Marie Sauzeau, prima moglie dell’artista, assume nel 2005 la direzione dell’Archivio.
Come la stessa ci spiega, l’archivio non possiede opere, ma solo documenti fotografici, biografici e relativi alle opere dell’artista e due sono i suoi scopi principali: in primis quello di fornire informazioni il più filologico possibile circa l’opera di Alighiero Boetti attraverso la stesura del catalogo generale, del quale uscirà a breve il terzo volume (il quarto ed ultimo è previsto per il 2020 circa) e un ricco e rigoroso sistema di catalogazione:“Ogni opera è catalogata sotto 3 profili (in formato cartaceo e informatico, per sola consultazione interna): per data, per tipologia e per appartenenza ad una collezione. Inoltre, la storia di ogni opera è anche legata alle mostre e alle pubblicazioni, per questo conserviamo quasi tutti i cataloghi, le monografie, gli articoli e la documentazione fotografica relativi ad esse”.

Mark Blower

Mark Blower

Il secondo obiettivo, strettamente legato al primo nel senso di una corretta conoscenza dell’intera opera dell’artista, è il lavoro di perizia e autentiche, per il quale l’archivio rappresenta il principale punto di riferimento: ““Alimentare” l’archivio con nuove opere implica il dialogo costante con l’esterno, e una severa verifica prima di registrarne di nuove: per questo svolgiamo mensili sedute di perizia per emettere certificati di autentica o di “non attribuibilità”; è un lavoro minuzioso e di grande responsabilità sul piano legale. Tuttavia il mercato ne è rassicurato: le grandi case d’asta non vendono mai senza la nostra autentica.”
La signora Sauzeau ci spiega che questo impegno è rivolto anche e soprattutto al controllo sulla circolazione di falsi: “La tecnologia permette ormai ai falsari di tentare operazioni sofisticate, per questo in certi casi facciamo eseguire dei “sequestri preliminari” dal Corpo dei Carabinieri per la Tutela Patrimoniale. Questa lotta è un impegno sgradevole, lungo e paziente, ma altri archivi sono riusciti a “ripulire” il mercato, e anche noi siamo sulla buona strada”.

Alighiero Boetti, Gemelli

Alighiero Boetti, Gemelli

Oltre alla delicata questione dei falsi, quali sono le altre difficoltà di gestione che ha un archivio come questo, impegnato in diverse altre attività, tra cui la collaborazione con grandi istituzioni e musei per l’organizzazione di mostre ed eventi legati all’artista che rappresenta? “La grande difficoltà sono i costi, sia del catalogo generale, sia di gestione, perché occorre una squadra molto competente per svolgere questo lavoro in tutta la sua complessità. Facciamo pagare perizie e certificati, ma questi non bastano a coprire le spese”.
Nonostante le difficoltà, Anne Marie Sauzeau confida nella possibilità di poter pubblicare a breve il terzo volume del catalogo generale dell’opera di Alighiero Boetti, assieme ad eventuali implementi ai volumi già pubblicati. Inoltre, ci confessa che uno dei principali obiettivi futuri è la fusione tra le due istituzioni, l’Archivio e la Fondazione, che garantirebbe un più incisivo impegno di forze volte alla tutela e alla conoscenza dell’opera di un artista influente ed internazionalmente conosciuto come Alighiero Boetti.

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