MOMA PS1, una delle istituzioni cardine nella scena dell’arte contemporanea, ha come obiettivo quello di scoprire, incoraggiare ed esporre artisti emergenti e dare sostegno a progetti innovativi e all’avanguardia.

La struttura, originariamente una scuola pubblica (P.S.1: Public School One), è stata riscoperta e finanziata nel 1971 da Alanna Heiss, direttrice della storica radio dedicata all’arte Clocktower Productions. L’edificio, in seguito conosciuto come l’istituto per Le Arti e Le Risorse Urbane Inc, aveva lo scopo di organizzare esposizioni d’arte in edifici abbandonati dislocati nella città di New York. Nel 1976, la prima grande esposizione, Rooms, ha visto la partecipazione di James Turrell, Richard Serra e Sol LeWitt a trasformare gli spazi dell’edificio attraverso installazioni in-situ. Nel 2000, il Centro d’Arte Contemporanea P.S.1. venne annesso al MOMA e cambiò il proprio nome a MOMA PS1, con l’intenzione di far dialogare maggiormente la collezione d’Arte Moderna con l’arte contemporanea.
Non solo esposizioni d’arte sono organizzate in quest’istituzione di primo piano nell’arte contemporanea, ma anche interviste, conferenze, proiezioni, concerti, eventi e molto di più.

Exhibition GCC

Exhibition GCC

Dal 23 Marzo fino al 7 Settembre, MOMA PS1 ospita la mostra GCC:Achievements in Retrospective che presenta per la prima volta al pubblico statunitense il collettivo d’artisti nato nel 2013, la cui prima azione artistica è andata in scena nella sala d’attesa VIP di Art Dubai 2013, la fiera d’arte più importante nel Medio Oriente. Il collettivo è composto da nove artisti, tutti originari del Golfo Arabo: Nanu Al-Hamad, Khalid Al Gharaballi, Sophia Al Maria, Abdullah Al-Mutairi, Fatima Al Qadiri, Monira Al Qadiri, Aziz Al Qatami, Barrak Alzaid e Amal Khalaf. L’acronimo GCC-Gulf Cooperation Council, rimanda all’idea di una delegazione politica ed economica delle Nazioni del Golfo Arabo, rivelando la componente scenica ed ironica delle azioni del collettivo. Gli artisti si esprimono attraverso installazioni, video, performances, sculture e mostre fotografiche per illustrare lo sviluppo economico e politico dei loro paesi d’origine.

Exhibition GCC

Exhibition GCC

Il lavoro del collettivo d’arte GCC si concentra in particolar modo sul ruolo che la diplomazia ed il business hanno nei loro paesi. Per esempio, nell’esposizione fotografica sui loro summit a Morschach (Svizzera), nel Kuwait ed a New York, gli artisti contemplano in maniera ironica i loro progetti futuri. In particolare, nell’opera Rolls Royce, i visitatori sono invitati ad utilizzare la celebre automobile in cui è stata installata un’opera acustica. Foto di corridoi e sale d’attesa sontuose fanno da scenario al collettivo d’artisti che si burla della vacuità e dell’insignificanza dei rituali, delle riunioni e delle procedure nel Golfo Arabo.
Particolarmente pungente a questo proposito è l’installazione di un ufficio circondato da premi illustri vinti dagli artisti: un video mostra bellissimi paesaggi nella speranza di attirare turisti e fotografi, mentre ciò che vedono i visitatori della mostra, attraverso una vetrata opaca, è una stanza vuota, mediocre e sporca che suggerisce un netto contrasto di senso. Nel lavoro del collettivo d’arte GCC il sarcasmo è una componente essenziale e denuncia attraverso la messinscena quelle strutture di grande potere che si dispiegano attraverso convenzioni, cerimonie, lusso e cospicue somme di denaro.

 

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