Alla bellezza di novantaquattro primavere Pierre Soulages www.pierre-soulages.com, l’artista francese vivente più quotato al mondo, ha avuto il piacere di presenziare all’apertura del nuovo museo che ha visto la luce di recente a Rodez, nella regione de l’Aveyron.

Disegnato dagli architetti Catalans rCr www.rcrarquitectes.es, i quattro livelli del museo sono perfettamente integrati nel paesaggio sotto forma di cubi in vetro e acciaio che ricordano le tradizionali fenestras aveyronnaises e tessono continui rimandi con la struttura della vicina cattedrale. Collocato nel giardino pubblico di Foirail, nella città di origine del maestro dell’oltrenero che ha donato al museo più di 500 opere rappresentative di buona parte del suo percorso, l’istituzione ha offerto al Grand Rodez il passaporto per entrare nella prestigiosa rete delle Villes et Pays d’Art et d’Histoire www.vpah.culture.fr Eccoci quindi nel cuore del sud della Francia per mettere il naso nei luoghi inaugurati il 30 maggio 2014 alla presenza del Presidente François Hollande, grazie all’impegno della communauté d’agglomération du Grand Rodez (che riunisce una decina di comuni) in una terra altamente simbolica citata con attaccamento da Soulages:

«Ho due luoghi di nascita: Rodez e la pittura contemporanea»

Pierre Soulages Gaston Bergeret

Pierre Soulages Gaston Bergeret

Il musée Soulages ha visto il giorno dopo tre anni e mezzo dalla posa della prima pietra e si presenta come il punto di partenza di un vasto progetto culturale e scientifico installato nei luoghi in cui ha preso forma la stessa passione artistica di Soulages. L’attaccamento al territorio si fonde con la proiezione verso il futuro nelle basi di un «museo insolito», così come lo ha definito lo stesso artista, quanto di più lontano dal concetto di mausoleo e di spazio monografico. La sua utilità pedagogica è infatti confermata dalla presenza della grande sala di 500mq dedicata ad accogliere le esposizioni temporanee, fulcro di quello che si presenta come un «luogo d’incontro e di sperimentazione», secondo le parole del curatore-capo Benoît Decron, Direttore dei tre musei del Grand Rodez. Un centro d’attività moderno ed europeo, pensato per trasmettere le tante declinazioni del savoir-faire artistico a partire dalla lunga esperienza di Soulages. Perché il percorso del grande maestro dell’astrazione traspare in gran parte delle scelte e nelle numerose diversità costitutive. Dall’alternanza di sale alte e luminose con altre basse e scure, che richiama la grande molteplicità di temi ed approcci della sua opera, all’attenzione per le tecniche più diverse, dalla pittura, all’incisione, dalle stampe al bronzo, dall’acquaforte, alla litografia all’arte del vetro legata alla grande avventura della chiesa romanica di Sainte-Foy de Conques. E’ proprio all’inclusione nelle vetrate dell’abbaziale di cartoni a grandezza naturale che si deve una delle più grandi prodezze di Soulages, capace di rappresentare il duraturo e fecondo legame concettuale tra pittura e scultura, così come tra il patrimonio storico locale e la creazione contemporanea. Dar vita una nuova luce piegando la materia e il pensiero al manufatto, questo l’obiettivo dell’artista che ha donato all’Istituzione anche i suoi famosi Brous de noix, che richiamano i menhirs del musée Fenaille di Rodez, nonché un importante fondo documentario di cataloghi, filmati e corrispondenze che si aggiunge ad una biblioteca d’arte. Pezzi dell’esistenza dell’inventore dell’oltrenero al quale è stata dedicata la prima esposizione temporanea «Outrenoir en Europe. Musées et fondations», 21 dipinti realizzati tra il 1979 e i giorni nostri ben rappresentativi della figura di Soulages secondo il quale:

«Lo strumento non è il nero, è la luce. Il nero è un colore violento, s’impone, domina è il colore dell’origine»

Muse Soulages Rodez, interieur, credits C.Me bravilles Grand Rodez

Muse Soulages Rodez, interieur, credits C. Mebravilles Grand Rodez

Da | http://musee-soulages.grand-rodez.com/

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