Gli archivi degli artisti italiani non soltanto sostengono il valore del lavoro di uno specifico artista ma possono diventare strumenti indispensabili per la ricerca e la formazione.

Questo è uno temi affrontati durante il Forum dell’arte contemporanea italiana, tenutosi a Prato a settembre 2015, che riporta la città all’attenzione nazionale in vista dell’apertura del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci prevista per l’anno prossimo.

Il dibattito, coordinato dall’associazione senzacornice, è partito dalla volontà di ridefinire il ruolo dell’archivio da semplice luogo della memoria a spazio vivo e aperto a dialogare con un pubblico sempre più ampio: è necessario che l’archivio non sia a porte chiuse destinato solo agli addetti ai lavori ma sia un centro dinamico legato non solo al passato ma soprattutto al presente e al futuro. L’archivio deve diventare uno strumento di conoscenza dell’arte contemporanea per artisti, curatori e pubblico generico aperto a idee e progetti al fine di esternalizzarlo e trasformarlo in un hub creativo.

Questa apertura verso il pubblico è facilitata dalle nuove tecnologie e dalla digitalizzazione degli archivi che garantisce un accesso più semplice e immediato ai dati, anche se spesso l’archivio online si scontra con problemi istituzionali e di copyright.

Al fine di rivitalizzare gli archivi, è indispensabile introdurre nuove figure professionali: oltre agli archivisti e ai tecnici, bisogna inserire i creativi che sia in grado di vedere l’archivio in modo innovativo e dunque capaci di mettere in scena il materiale conservato, esporlo e promuoverlo, fare networking e pianificare la comunicazione.

Un modello di connubio tra creatività e tecnologia applicata agli archivi è MoRE (Museum of refused and unrealised art projects), un museo digitale che raccoglie, espone e valorizza on line progetti non realizzati di artisti del XX e XXI secolo, prodotto dall’associazione culturale Others con il supporto di CAPAS, Centro dell’Università di Parma.

Infine, è emerso il bisogno di uscire dall’isolamento e di fare networking, dialogare con altri archivi per creare momenti di progettualità condivida, di confronto e collaborazione tra le istituzioni nazionali e internazionali che garantisca una diffusione sul territorio efficace e incisiva.

In riferimento a tali necessità, nel 2014 è nata l’Associazione Italiana Archivi d’Artista non solo per confermare l’importanza, nel mondo dell’arte, di ogni singolo archivio sia per le sue attività culturali sia per la sua funzione di tutela del mercato, ma anche per promuovere una condivisione di principi e perseguire interessi e pratiche comuni.

 

Paola Sacconi

 

Links:

http://www.forumartecontemporanea.it/

http://www.senzacornice.org/

http://www.moremuseum.org/omeka/

http://assitalianarchivid.wix.com/aitart

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